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sticata la pertosse. Dato che secondo i

medici l’altitudine avrebbe giovato al

loro stato di salute, la madre le portò

entrambe sulla stazione sciistica See-

grube. Mentre le ragazze facevano un

pupazzo di neve videro avvicinarsi Os-

si Schmidhuber, il primo maestro di

sci sulla Seegrube, che chiese alla ma-

dre se le bambine non volessero fare

qualcosa di più sensato che costruire

un pupazzo di neve. “Di cosa si tratte-

rebbe?” chiese la madre. “Sciare” fu la

risposta. Ecco come una carriera può

iniziare con grande semplicità. “Al primo tentativo sono caduta subito”,

racconta Anneliese Schuh-Proxauf. “Alla prima discesa nella neve alta mi

sono sdraiata. ‘Alzati ragazzina’, mi diceva Ossi.” Schmidhuber, detto an-

che il “re della Nordkette”, non trattava le sue protette con guanti di vel-

luto. La loro madre però capì che questo sport avrebbe fatto bene a en-

trambe le figlie e così accettò di farle continuare. Le sorelle iniziarono a

frequentare le lezioni di sci risalendo con la funivia dopo la scuola. Im-

parare a sciare fu per loro un’altra scuola, dura ma ricca di insegnamenti.

Dure battaglie

Tre anni dopo Anneliese, già undicenne, prendeva parte alla sua prima

gara organizzata nella Giornata dello Sci Giovanile dal Club Alpino e nel

1937 partecipava per la prima volta ai campionati nazionali. Tre anni do-

po, appena fatto l’esame di maturità, inizio gli studi di economia e com-

mercio all’Università di Innsbruck. Era una delle pochissime studentesse,

l’unica donna ad arrivare fino al dottorato di ricerca. Nel 1941 iniziano i

suoi anni di gloria: ai Mondiali di Cortina d’Ampezzo vince tre bronzi in pi-

sta libera, slalom e combinato (a guerra terminata queste medaglie ven-

nero però dichiarate non valide dalla Federazione Internazionale Sci, poi-

ché ad alcune nazioni non era stato permesso di competere). Negli anni

seguenti Anneliese vince numerose competizioni importanti, nel 1946

vince tutte le gare come l’Hahnenkamm e per 16 volte batte la sua prin-

cipale concorrente Erika Mahringer. Nel 1948 si qualifica nella discesa li-

bera di Sölden per i Giochi Olimpici con otto secondi di vantaggio su Tru-

de Beiser, la seconda arrivata. Ma non ebbe fortuna alle Olimpiadi di St.

Moritz: “Appena prima del traguardo c’era una zona a conca, una rottura

nel tracciato completamente ghiacciata. Osservando le altre sciatrici ve-

devo che quella conca le spingeva indietro: a me non succederà, pensa-

vo. Impuntandomi coi bastoni volevo acquistare velocità. Proprio in quel

tratto il mio allenatore mi grida: langsam! (adagio!). Io però ho capito:

Füß’ z’amm! (stringi i piedi!)” Ed ecco quel che successe: i piedi le si ac-

cavallarono, colpì la testa sul terreno ghiacciato con conseguente trau-

ma cranico e rimase una giornata priva

di coscienza. La squadra medica la chiu-

de nella sua stanza d’albergo, ma Schuh-

Proxauf non ce la fa e salta dalla finestra

per correre al via della discesa libera. Pur

non vedendola vittoriosa, questo episodio dimostra la tenacia e la deter-

minazione che caratterizza fino a oggi la vita di Anneliese. I numerosi in-

fortuni subiti durante la sua carriera non le hanno mai impedito di conti-

nuare a puntare sempre più in alto. Il suo più grande successo arrivò con

la leggendaria discesa libera della Kandahar a Chamonix, con sette se-

condi di vantaggio sulla campionessa olimpica Trude Beiser.

La storia di Anneliese Schuh-Proxauf é la storia di molte vittorie, ma

parla anche di sconfitte, di ingiustizie e di contrasti: “Non avevo un buon

rapporto con molti dei funzionari, sono sempre stata una persona senza

peli sulla lingua,” dice di se stessa. Ai mondiali di Aspen arriva per due vol-

te quarta nella discesa libera e nello slalom e quinta nello slalom gigante,

anche a causa di una sinusite. Quando decide di terminare la sua carriera

nel 1956 ha raggiunto un numero incredibile di traguardi, anche se pote-

vano essere di più, ne è sicura. Ma si vede che non doveva succedere.

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A

ннелизе Шу-Проксауф, 94-летняя жительница Инсбру-

ка, погрузившись в воспоминания, рассказывает о ре-

альных событиях, фактах и известных личностях так,

как если бы это было только вчера: ее победа в гонках Ханен-

камм и на трассе Кандагар, четырехкратная победа в чемпионате

Австрии, принятие участия в Олимпийских играх и чемпионатах

мира. В ее рассказах оживает прошлое. Своей фразой «А теперь

послушайте меня» она возбуждает интерес своих слушателей к

тому времени, когда она училась кататься на горных лыжах на Зе-

егрубе, принимала участие в больших соревнованиях, почему нес-

мотря на высокие достижения, она ни разу не стала чемпион-

кой мира или олимпийской чемпионкой. Аннелизе Шу-Проксауф

- часть того Движения, истоки которого берут свое начало и в Ти-

роле. Ведь история горнолыжного спорта зародилась здесь, на

тех самых трассах, на которых сегодня мы выписываем зигзаги,

спускаясь вниз. Добро пожаловать в путь по следам легенды.

Gara di sci storica: i campionati FIS del 1933 dovettero essere spostati dal

Glungezer alla Seegrube per mancanza di neve. I risultati venivano

mostrati su una lavagna (destra). Lo slalom olimpico maschile

al Birgitzköpfl (Axamer Lizum) 1964 (sotto). //

Соревнования как раньше: из-за недостатка снега соревнования

были перенесены из региона Глунгецер на Зеегрубе. Результаты записывались

на фанерной доске (справа). Олимпийский гигантский слалом среди

мужчин на Birgitzköpfl (Axamer Lizum), 1964 год (внизу).

©TIROLERSKIVERBAND

©RICHARDFRISCHAUF